Riparazioni di scarichi con Packer e Liner

Risanamento non distruttivo delle tubazioni con tronchetti

 

Il risanamento con tronchetto, come la calza, ha lo scopo di impermeabilizzare e consolidare strutturalmente la tubazione, ma a differenza di essa è realizzato su di un tratto decisamente più breve, infatti non è quasi mai superiore al metro circa di lunghezza.

 

E’ realizzato normalmente sulle tubazioni dove sono presenti poche anomalie concentrate su di un breve tratto, rendendo antieconomico e inutile la realizzazione del rivestimento continuo.

La tecnologia costruttiva prevede, un po’ come per la calza, l’impregnaggio di un panno sintetico con della resina a due componenti, la misura del panno sarà tale da coprire completamente la rottura sulla tubazione (normalmente non più di un metro).

 

Il panno impregnato con la resina è avvolto su di un pallone di forma cilindrica, gonfiabile con aria (Packer), e infilato nel tubo all’altezza della rottura. Con il gonfiaggio del Packer il panno con la resina è compresso sulle pareti della tubazione da riparare.

 

In seguito, trascorse alcune ore, affinché la resina si solidifichi, il Packer è sgonfiato e recuperato. Sulla lesione rimane un rivestimento interno liscio (tronchetto) di minimo restringimento della sezione originaria della tubazione e di elevate caratteristiche meccaniche, che ripristina la continuità statica del tubo garantendo anche la tenuta idraulica.

 

 

Risanamento non distruttivo delle tubazioni con calza

 

Il risanamento non distruttivo delle tubazioni è una tecnica manutentiva approdata in Italia una quindicina d’anni fa circa, ed ha avuto negli anni una grande affermazione grazie alla velocità di realizzo delle riparazioni nonché al minimo impatto che queste generano nelle aree interessate dai lavori.

 

Vengono infatti eliminate tutte le attività “distruttive”, quali scavi o demolizioni, per la messa in luce delle tubazioni riducendo i tempi e gli spazi di cantiere. Di conseguenza nei centri storici si preservano le pavimentazioni, negli edifici si escludono le demolizioni e nelle strade con elevato traffico veicolare si limitano i rallentamenti.

Il risanamento deve essere inteso come la realizzazione di una nuova tubazione all’interno di quella esistente e non un intervento mirato a marginare temporaneamente un anomalia.

 

Le caratteristiche tecniche, per quanto riguarda l’impermeabilità e la robustezza della calza, sono analoghe a quelle possedute in precedenza dalla tubazione. Da parte della calza è quindi garantita la capacità di resistere alle eventuali sollecitazioni esterne.

 

I materiali di fondamentale importanza, per la realizzazione della nuova contro tubazione sono la calza e la resina. La prima è costituita da un tessuto di materiale plastico, composto dal feltro da un lato e da una pellicola plastica molto liscia ed impermeabile dall’altro.

 

La forma è quella di un cilindro, di diametro pari a quello della tubazione da risanare e lungo almeno quanto la rottura riscontrata. La resina è costituita da due componenti ed è miscelata prima di essere versata nel panno cilindrico.

 

Dopo essere stata impregnata con la resina la calza è infilata nella tubazione per retroversione in tre principali modi; con l’uso di sola acqua, con l’uso di sola aria compressa oppure con entrambe, cioè con l’uso di aria nella fase di inserimento e con l’uso di acqua nella fase di cottura e indurimento della resina.

 

La tecnica per retroversione è cosi definita perché la calza per essere collocata nella tubazione è rovesciata, o meglio, la parte liscia, esterna prima dell’inserimento, a fine posa passerà all’interno, mentre il feltro impregnato di resina andrà ad appoggiarsi alle pareti della vecchia tubazione e quindi all’esterno.

 

Ultimate le operazioni d’inserimento della calza è necessario far trascorrere un periodo di tempo tale per cui si ottenga l’indurimento della resina e l’ancoraggio della stessa alle pareti della tubazione. L’indurimento avviene con il riscaldamento dell’acqua per mezzo di una caldaia, oppure mantenendo una pressione dell’aria all’interno della tubazione pari a quella utilizzata durante l’inserimento della calza.

 

Lo spessore della calza è di qualche millimetro, ne segue dunque un minimo restringimento della sezione originale del tubo senza generare per questo rallentamenti nel flusso fognario, favorito invece dalla sigillatura dei giunti tra le tubazioni e dalla limitata scabrezza propria della calza.

 

Eventuali allacciamenti presenti sulla tubazione oppure le finestre d’ispezione all’interno dei pozzetti sono aperte a fine lavori con l’ausilio di apposite frese. Il campo d’utilizzo è molto ampio: possono essere rivestite condotte circolari, ovoidali con diametri da 200 a 1200mm. Normalmente l’impiego è dettato dalla presenza di rotture continue sulla tubazione, dal degrado statico generale, anche forte.